Chiedi al coach: perché in partita mi blocco?

Coaching

Un giovane cestista vorrebbe giocare in partita come sa fare in allenamento. Kara Lawson, coach di basket della Duke University, lo aiuta a ritrovare la giusta prospettiva.

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Come ottenere risultati sotto pressione smettendo di andare nel pallone

"Chiedi al coach" è una rubrica di consigli per aiutarti a mantenere la massima concentrazione.

D:

Ciao Coach,

gioco a basket nella mia scuola e mi alleno tantissimo. Metto a canestro quasi ogni tiro, sono veloce in attacco e in difesa e amo profondamente questo gioco. Ma quando arriva l'ora della partita mi blocco. È come se improvvisamente la paura di sbagliare mi paralizzasse al punto da far dimenticare ai miei muscoli come si tira un pallone, specialmente nei tiri liberi, che in allenamento mi riescono sempre. E ho l'impressione che la mia ansia stia peggiorando, partita dopo partita. So che ho le carte in regola per essere davvero bravo, ma non so come dimostrarlo nei momenti importanti. Perché mi succede tutto questo? E cosa posso fare per risolvere il problema?

Un atleta che non riesce a esprimersi in partita
Cestista, 18 anni

R:

Prima di tutto, so di cosa parli.

Mi è capitato così tante volte, in partita, di essere convinta di aver giocato malissimo, per poi scoprire, guardando la registrazione, che non ero andata così male. Non nego che, in quel momento, la sensazione che si prova sia piuttosto sgradevole, voglio solo dire che tendiamo a percepire i nostri fallimenti come più grandi di quanto siano in realtà.

Una delle lezioni più importanti che io abbia mai imparato in merito, la devo al mio coach di calcio delle scuole medie. Quando, a fine partita, mi sentivo frustrata ripensando a come avevo giocato, mi diceva: "Non esiste la partita perfetta. Il tuo scopo deve essere raggiungere la perfezione il maggior numero di volte possibile". In altre parole non sarai mai perfetto, ma puoi eseguire un passaggio perfetto, un tiro perfetto o un'azione difensiva perfetta.

Ti consiglio di chiedere un'opinione oggettiva a qualcuno di cui ti fidi. Analizza le tue statistiche con il tuo coach o la tua coach per capire se rispecchiano le tue percezioni. Per un giocatore, giocare male significa spesso non riuscire a tirare, ma bisogna considerare tutti i dati. Se quelli giusti tendono al miglioramento, vuol dire che stai migliorando (e che ci sono maggiori probabilità di raggiungere la perfezione).

Non sarai mai perfetto, ma puoi eseguire un passaggio perfetto, un tiro perfetto o un'azione difensiva perfetta.

Come ottenere risultati sotto pressione smettendo di andare nel pallone

Per quanto riguarda la tua difficoltà a ripetere in partita quello che sai fare bene in allenamento... È assolutamente normale! Non voglio minimizzare, ma sappi che trasferire un'abilità dall'ambito tranquillo dell'allenamento a quello stressante di un'azione in partita è estremamente difficile. Ho allenato persone che volevano migliorare nei tiri, si allenavano per tutta la settimana e quando in partita sbagliavano l'azione mi dicevano: "Ma coach! Ho lavorato sui tiri per tutta la settimana!" E la mia risposta era: "Ok, allenati per un paio di anni e poi ne riparliamo". Molti giovani atleti tendono ad avere una visione distorta dei progressi e del tempo che questi richiedono. Non bastano una o due settimane.

Non è mai solo una questione di tiri. Quello che conta è quanto contribuisci al gioco.

Per vedere dei reali progressi, devi fare quello che ho fatto anch'io quando giocavo: prendere il pallone e lavorare sulle tue abilità ogni giorno. Proprio ogni giorno. Sul vialetto davanti casa o nel parco più vicino. L'importante è riuscire a creare il tuo spazio di allenamento perfetto. Ti sorprenderai dei miglioramenti che avrai fatto in un mese, poi in due, poi in tre.

La ripetizione è ciò che ti permette di portare a termine l'azione...

Repetition is also what will get you over one of the biggest obstacles every athlete faces: a lack of confidence. It will allow you to trust that you can make this shot, this pass, this stop, because you’ve done it so many times before. If you dedicate yourself to repetition and draw on a real love of the game, I know you’re going to rise to the occasion in the moments that matter most.

Coach Lawson

Kara Lawson è la head coach della squadra femminile di basket della Duke University. Precedentemente assistant coach dei Boston Celtics e rispettata commentatrice tecnica, ha giocato in WNBA per 13 stagioni, guidando le Monarchs alla vittoria del campionato. Ha fatto parte del roster della squadra statunitense vincitrice dell'oro ai giochi olimpici estivi di Pechino del 2008. Come giocatrice di punta del Tennessee, ha portato le Lady Vols per tre volte alle NCAA Final Four.

Invia un'e-mail a [email protected] con una domanda su come migliorare il tuo approccio mentale nello sport e nel fitness.

Illustrazioni: Harrison Freeman

Come ottenere risultati sotto pressione smettendo di andare nel pallone

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Data di pubblicazione originale: 16 marzo 2021

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