Forbici o skateboard, saperli usare richiede pratica

Cultura

Mio Asakawa e Masami Hosono, rispettivamente skater e hairstylist, parlano dei loro sforzi creativi e di come la pratica aiuti a migliorare, tanto in ambito sportivo quanto in ambito creativo.

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"Il mio gioco, il tuo gioco" è una serie di incontri in cui mettiamo a confronto professionisti del mondo dello sport e della creatività per scoprire qual è la loro filosofia vincente.

È noto a tutti che una pratica costante è fondamentale per perfezionarsi in qualsiasi sport, ma lo stesso vale per ogni tipo di attività che si voglia padroneggiare nella vita di tutti i giorni. Masami Hosono ha 32 anni ed è titolare del Vacancy Project, un salone di parrucchieria gender neutral che si trova nell'East Village di New York, e sa che trovare nuove fonti d'ispirazione al di fuori del salone migliora la qualità del suo lavoro. "Anche se faccio esattamente lo stesso taglio ogni giorno, posso sempre scoprire qualcosa di nuovo. A volte basta un piccolo dettaglio per migliorare il risultato finale", afferma Masami, e spiega: "È una pratica che faccio mentalmente, in modo inconsapevole".

Per Mio Asakawa, technical account manager ventottenne di Tokyo, nonché appassionata di skateboard, fare pratica è la chiave per acquisire sicurezza e padroneggiare senza problemi i trick. Prima di trasferirsi a New York, Masami ha conosciuto casualmente Mio in un piccolo sushi bar nel quartiere di Nakameguro, a Tokyo. Nonostante le differenze tra le loro professioni, Masami e Mio sanno quanto il tempo dedicato alla pratica possa migliorare le loro competenze. E quanto possa essere d'aiuto nella sfida ai pregiudizi di genere.

Il mio gioco, il tuo gioco: Mio Asakawa e Masami Hosono

In questa intervista di "Il mio gioco, il tuo gioco", Masami e Mio si ritrovano insieme a parlare di come hanno appreso l'importanza della pratica e del continuo perfezionarsi e cercare nuove prospettive. E non solo a livello personale, ma anche sociale.


Mio: hai iniziato a lavorare nel settore della bellezza quando vivevi ancora in Giappone. Sono curiosa, cosa rappresentano per te i capelli?

Masami: i capelli, per me, sono uno strumento di comunicazione. E, dal mio arrivo a New York, non ho cambiato idea. Soprattutto perché all'inizio non sapevo parlare benissimo l'inglese. Le prime amicizie sono nate con persone a cui ho tagliato i capelli e scattato foto da pubblicare sui miei profili social.

Mio: cosa ti ha spinto ad aprire Vacancy Project?

Masami: dopo 14 anni di lavoro in parrucchieria, sia a Tokyo che a New York, la mia visione di ciò che volevo fare è diventata più chiara. Ho iniziato a pensare al mio concetto personale di un salone di parrucchieria. Volevo aprire un negozio in cui le persone potessero giocare con i concetti di diversità, divertimento e integrazione, tutti temi che, prima del trasferimento dal Giappone a New York, mi erano nuovi. Non credo che all'epoca esistessero molti parrucchieri gender neutral, quindi ho deciso di non offrire ai miei clienti tagli connotati per genere. Penso che ognuno debba scegliere lo stile che desidera. Il mio salone, inoltre, dona ogni mese una parte dei propri ricavi al centro LGBTQ.

Il mio gioco, il tuo gioco: Mio Asakawa e Masami Hosono

"Il mio lavoro non consiste nel riprodurre alla perfezione la foto che il cliente, o la cliente, mi mostra. Io creo uno stile unico tenendo conto di ogni caratteristica della persona. Per essere in grado di fare una cosa del genere, devo esercitarmi continuamente."

Masami

Mio: in che modo eserciti la tua creatività per creare le tue acconciature?

Masami: Faccio pratica mantenendo la mente aperta a nuove culture e ampliando le mie conoscenze per creare acconciature adatte a ogni cliente. La mia missione non consiste nel riprodurre alla perfezione la foto che il cliente, o la cliente, mi mostra. Io creo uno stile unico tenendo conto di ogni caratteristica della persona. Per essere in grado di fare una cosa del genere, devo esercitarmi continuamente. Quando qualcuno non ha un'idea chiara dello stile di capelli che desidera, allora mi ispiro alla sua musica preferita o al tipo di lavoro che svolge. Se non avessi una base di conoscenze artistiche e musicali, non potrei immaginare un look adatto alla persona, neppure ispirandomi all'immagine che mi ha portato. Persino se parliamo di rock'n'roll ci sono tante varianti diverse. Se una persona ama il punk new wave di Londra degli anni Settanta, devo conoscere questo genere specifico per fare il mio lavoro. Mi interesso sempre a nuove forme d'arte e cultura. Quando i miei clienti si rivolgono a me, devono sentire che li capisco perfettamente.

Mio: So che condividi attivamente ciò che accade nella comunità LGBTQ di New York con i tuoi follower Instagram in Giappone. Pensi che questo faccia parte della tua pratica creativa?

Masami: Sì, certo. Dopo il mio trasferimento a New York, ho notato la diversità che esiste in questa città e ho provato un enorme senso di sollievo, come se fossi finalmente in salvo. Il Giappone è un paese conservatore e talvolta la vita è difficile per le persone LGBTQ: molte nascondono la loro sessualità e alcuni manifestano i propri pregiudizi inconsci con commenti discriminatori occasionali. Condividendo la mia esperienza positiva a New York, voglio dimostrare che non c'è nulla di male a essere LGBTQ.

Come mai hai deciso di dedicarti allo skateboard? Molti considerano ancora lo skateboard un'attività maschile.

Mio: Mi interessavo di skateboard da molto tempo, ma avevo come la sensazione che le ragazze non lo praticassero. Poi ho visto su Instagram i video pubblicati da alcune ragazze che facevano skate, le ho contattate e loro mi hanno portato allo skate park. Non penso più allo skateboard in termini di genere, ma voglio comunque che la società si renda conto che le ragazze lo praticano. Ecco perché su Instagram ho pubblicato non solo i miei video, ma anche quelli delle altre ragazze con cui pratico. In questo modo, tutti possono vedere che ci sono moltissime donne sullo skate. Ormai pratico lo skate da un anno e mezzo; c'è un legame forte tra le skater e ci sentiamo tutte amiche tra noi.

"Esercitarsi e passare del tempo insieme rafforza il nostro rapporto di amicizia. È questo che mi dà la motivazione per continuare a fare pratica e andare sullo skate."

Mio

Il mio gioco, il tuo gioco: Mio Asakawa e Masami Hosono

Masami: In quali situazioni ti rendi conto del valore della pratica?

Mio: La pratica è tutto nello skateboard. Di recente ho capito come fare un kickflip e mi ci sono volute un milione di prove per riuscire a farlo. Proprio perché lo skateboard è così difficile, è talmente bello quando riesci in qualcosa! Ciò che conta di più per me è la mia community. Esercitarsi e passare del tempo insieme rafforza il nostro rapporto di amicizia. È questo che mi dà la motivazione per continuare a fare pratica e andare sullo skate. Mi capita di esercitarmi da sola, ma il più delle volte siamo tutti insieme.

Masami: Ho sentito che ci sono moltissimi skater nel parco di Komazawa, a Tokyo. Ci vai anche tu?

Mio: Certo! Le skater si conoscono un po' tutte, quindi è molto facile incontrare qualcuna che conosci. E in più, trovi sempre qualcuno con cui fare pratica, quindi hai anche una certa sicurezza.

Masami: Vivendo in Giappone, hai avuto la percezione che l'opinione della società giapponese sullo skateboard sia cambiata?

Mio: Visto che ora è uno sport olimpico, sento che l'immagine dello skateboard come qualcosa di male stia gradualmente perdendo significato. C'è una skater bravissima di nome Aori Nishimura: è un'atleta olimpica, ed è donna; credo che lei abbia contribuito a cambiare l'immagine generale dello skateboard. Eppure, Komazawa rischia di rimanere l'unico parco di Tokyo a ingresso gratuito. Non è stato facile creare uno skate park in un posto del genere, quindi sono davvero grata a chi ha costruito quel parco per noi. E d'altra parte, non si può andare in skate per le strade senza essere fermati dalla polizia, quindi c'è ancora molto da fare prima che a Tokyo lo skateboard diventi quello che è a New York.

Testo: Momoko Ikeda
Video: Travis Wood

Pubblicazione: novembre 2020

Data di pubblicazione originale: 25 giugno 2021

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